mercoledì, aprile 17, 2024

                    La "Resistenza" continua..

                                               Inaugurazione Giovedì 18 aprile alle ore 18






martedì, aprile 16, 2024

Il FuoriSalone 2024 arriva a Varedo in Villa Bagatti e in Villa Borsani – DA NON PERDERE!

 

Nell'ambito della manifestazione milanese del FUORI SALONE del MOBILE e DESIGN 2024, la settima edizione di Alcova aprirà al pubblico dal 15 al 21 aprile a Varedo, nel contesto inedito di due iconiche ville, Villa Borsani e Villa Bagatti Valsecchi

Queste due nuove location, dal forte carattere architettonico rispettivamente modernista e barocco Lombardo, ospiteranno la selezione di progetti Alcova, generando accostamenti sorprendenti attorno al tema dell’abitare, che quest’anno si dispiegherà nella sua complessità attraverso due contesti “domestici”.

Cosa troveremo ad Alcova, con ordine | Fuorisalone.it

2 OCCASIONI DA NON PERDERE

Villa BAGATTI – Via Vittorio Emanuele II, 1 - Varedo

Un lungo viale alberato, la villa, i suoi giardini e una grande fontana. Villa Bagatti Valsecchi a Varedo si presenta così: una deliziosa dimora signorile immersa nel verde.

https://www.villabagattivalsecchi.it/


Villa BORSANI – Via Umberto, 1 – VaredoOggi Villa Borsani è la sede dell’Archivio Osvaldo Borsani ed è considerata un gioiello dell’architettura moderna, “paragonabile per importanza e atmosfera a capolavori da poco riscoperti come Villa Necchi Campiglio” (cit. M. Giberti, Living, 2013).

Villa Borsani – 1943 – Osvaldo Borsani


mercoledì, aprile 10, 2024

EMERGENCY: 9 Aprile alle Tilane - Serata dedicata a Gino Strada

 


Serata partecipata quella di ieri sera 9 Aprile alle Tilane, organizzata dall’Associazione Culturale Restare Umani ed Emergency, per la presentazione del libro postumo di Gino Strada, ‘Una persona alla volta’.

Serata emozionante, grazie ai racconti di Malara Massimo, che Gino Strada l’ha conosciuto, con cui ha lavorato per 15 anni, e che testardamente continua a chiamarlo Dottor Strada.

Dai video mostrati, dalle storie raccontate e dalla lettura del libro, si ha la sensazione che l’umanità non impari dai propri errori. Almeno quando si tratta di guerra e di cura e attenzione per gli esseri umani.

La guerra è sempre uguale, non guarda in faccia nessuno. Possiamo così contarcela su, trovare aggettivi diversi per descriverla: guerra lampo, guerra intelligente…ma alla fine la guerra è una forma di terrorismo legittimato.

Che senso ha praticare la medicina dove per curarti, devi tirare fuori la carta di credito?

Gino strada parlava così degli USA negli anni ’70, ma sembra l’Italia di oggi…

La medicina per Gino è:

  • voglia di fare, sperimentare, dare il massimo
  • non intrappolata in decreti e rimborsi
  • medici e non manager
  • comunicazione con il malato. Comunicare, prima ancora di fare esami, soprattutto quelli strumentali e costosi, e a volte inutili
  • è innanzi tutto un rapporto tra due esseri umani

Per Gino questo approccio può essere esteso a gran parte delle attività umane, se si tiene in considerazione l’importanza

  • dell’etica del lavoro
  • della responsabilità
  • del senso di comunità
  • della solidarietà

Valori che la nostra società sembra perdere velocemente. Che tutti noi, sempre più intrappolati nel nostro privato, sembriamo perdere un pezzettino alla volta.

Ciò che ne ho tratto dal libro e dalla serata è che, se vogliamo una società migliore, dobbiamo focalizzarci su almeno tre aspetti:

  1. Attenzione alle persone e al loro benessere, sempre!
  2. Essere il più possibile al di sopra delle parti, ascoltare, capire le situazioni e i punti di vista degli altri e non prendere posizioni per partito preso.
  3. Essere indipendenti, tenere separati i propri obiettivi dagli interessi politici, militari e soprattutto economici di chi ci sta intorno

Concludo dicendo:

Grazie Gino! per tutto quello che hai fatto! Per la tua visione, che hai provato a trasmetterci.

Adesso tocca a noi mettere in pratica i tuoi insegnamenti!










martedì, aprile 09, 2024

DONNE: l’Università di Trento e il ’femminile sovraesteso’

 

Un atto simbolico

L'Università di Trento ha adottato il "femminile sovraesteso" nel suo nuovo Regolamento.

La scelta è partita dal Rettore Flavio Deflorian, come atto simbolico per sottolineare il doppio standard dove gli uomini non si identificano al femminile, ma alle donne viene chiesto costantemente di farlo con il maschile.

 Un segnale di discontinuità utile a continuare un percorso di sensibilizzazione sulla disparità di genere. Da adesso, quindi, si leggerà la presidente, la rettrice, la segretaria, le professoresse, ecc…

La necessità iniziale dell’Ateneo era quella di adottare un Regolamento che valorizzasse le differenze, declinando al femminile e al maschile i termini per studenti, docenti e altri gruppi.

Tuttavia, questa scelta rischiava di rendere la lettura pesante e poco fluida. Per ovviare a questo problema, si è deciso di percorrere una strada innovativa: un Regolamento interamente al femminile.

Come racconta il Consiglio d’Amministrazione dell’Università, la scelta non mira ad escludere il maschile, ma a dare visibilità e riconoscimento alle donne, storicamente marginalizzate nel linguaggio accademico.

Leggere il documento mi ha colpito. Come uomo mi sono sentito escluso – ha dichiarato il rettore Deflorian - Questo mi ha fatto molto riflettere sulla sensazione che possono avere le donne quotidianamente quando non si vedono rappresentate nei documenti ufficiali. Così ho proposto di dare, almeno in questo importante documento, un segnale di discontinuità.

 

Approfondisci > UniTrento vara il Regolamento di Ateneo. Tutto al femminile

 

lunedì, aprile 08, 2024

EMERGENCY: Commenti sul libro di Gino Strada – presentazione il 9 Aprile - Tilane

 

Articolo di Ottorino Pagani

Continuano le iniziative 2024 di “Restare Umani”: dopo l’esposizione dei manifesti “Con la Palestina nel cuore”, l’Associazione ha organizzato la presentazione del libro “Una persona alla volta” di Gino Strada, Martedì 9 Aprile, presso la biblioteca Tilane di Paderno Dugnano.

I motivi di questa iniziativa sono riassunti in queste brevi riflessioni:

                         “Mi domando come (Gino Strada) avrebbe reagito oggi di fronte all’acquiescenza di molti per i fatti terribili che accadono oggi”; vedi le guerre in corso e l’incancrenirsi della crisi del Sistema Sanitario Nazionale.

 

                         “Potenti della terrà padroni di nuovi veleni,

Tristi custodi segreti del tuono definitivo,

Ci bastano d’assai le afflizioni donate dal cielo,

Prima di premere il dito, fermatevi e considerate.”

È la strofa finale della poesia di Primo Levi “La bambina di Pompei” del 1978.

 

                         “…nel Paese in cui la Costituzione all’articolo 32 recita: “La Repubblica tutela la salute come FONDAMENTALE diritto dell’individuo e interesse della collettività” non si dovrebbero vivere i paradossi dovuti a scelte di parte e nell’interesse di pochi.... con il vaccino per i paesi ricchi, durante la pandemia mi è spesso tornata in mente la lotta di Maccacaro contro la diseguaglianza sanitaria e la connivenza tra scienza e potere...”;      

… frase tratta dallo stesso libro di Gino Strada.

La presentazione del libro è a cura dei volontari che continuano a gestire e a dare lustro alla creatura più prestigiosa di Gino Strada: l’associazione umanitaria Emergency.

 


sabato, aprile 06, 2024

Parole O_Stili: Manifesto per lo SPORT

 

Oggi, 6 aprile, è la "Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace" 

Parole O_Stili la celebrano con il Manifesto della comunicazione non ostile per lo sport.

Sono dieci semplici principi di stile a cui ispirarsi per ristabilire un contatto diretto, sincero e fondato sui valori nobili dello sport, così da evitare un linguaggio ostile nel tifo e nella comunicazione.

A orientare la declinazione del Manifesto della comunicazione non ostile per lo sport sono stati i contributi di oltre 100 fra atleti, club, squadre, federazioni, aziende, giornalisti e comunicatori legati al mondo dello sport.

Lo sport è maestro di vita.

Anche se basato sulla competizione, ma una sana competizione, lo sport trasmette valori imprescindibili come la solidarietà, il rispetto, la correttezza, l’impegno e la passione per ciò che si fa.